Crediti incagliati e futuro del settore. Il mondo delle costruzioni incontra il prefetto di Vercelli, Lucio Parente, per illustrare la situazione delle imprese nella provincia. All’incontro, svoltosi lo scorso 28 marzo era convocata anche l’Agenzia delle Entrate. “Dobbiamo portare a casa i nostri crediti, frutto del nostro lavoro e del rispetto delle regole” ha esordito Antonio Elia, imprenditorie e componente di Giunta nazionale di ANAEPA Confartigianato “Con le banche che non hanno più assorbito i crediti derivati dai vari bonus edilizia, le imprese si sono ritrovate in crisi di liquidità, non riuscendo a far fronte ai costi di esercizio, del materiale e del costo del personale”. “Le imprese si sono fidate della normativa sui bonus fiscali, hanno lavorato correttamente. Oggi i crediti fiscali incagliati nei cassetti fiscali delle imprese piemontesi ammontano a 1,2 miliardi di euro, per le nostre province del Piemonte Orientale si stimano 270 milioni di euro” ha aggiunto Amleto Impaloni, direttore di Confartigianato Imprese Piemonte Orientale. Difficoltà rimarcate anche dalle sigle sindacali dei lavoratori: “Nel Vercellese ci sono almeno 400 lavoratori dell’edilizia a rischio licenziamento per le difficoltà delle imprese e almeno tremila nel Piemonte Orientale: non si tratta solo dell’edilizia ma di tutto l’indotto delle costruzioni” ha spiegato Carlo Rivelino (CISL) Le difficoltà sui bonus fiscali si riflettono anche sul DURC, Documento unico di regolarità contributiva: le imprese rischiano di non essere più regolari e quindi di vedersi tagliate fuori dai lavori.”. Giudizi analoghi per Ivan Terranova (CGIL): “Se le imprese hanno problemi, hanno problemi i lavoratori. Occorre agire subito. Il cambio delle regole sui bonus edili ha anche il riflesso di dissuadere molti dall’adeguamento delle proprie abitazioni”. Certezza del futuro la chiede Marco Pasquino, direttore CNA Piemonte Nord: “Le norme sui bonus sono cambiate troppe volte in itinere generando confusione, se non c’è certezza del futuro non si va da nessuna parte e così si rischia di perdere la professionalità formata dagli imprenditori nei propri collaboratori alla vigilia di prossime scadenze di norme europee sull’adeguamento degli immobili”. Secondo Luca Boltri (ANCE Novara Vercelli) “la situazione è molto critica per le aziende, i lavoratori e le loro famiglie: il blocco dei crediti delle imprese rischia di generare minori o nulli investimenti e interruzioni dei cantieri già avviati. È quindi necessario arrivare a una soluzione, soprattutto per il prossimo avvio del Pnrr e le azioni previste per l’edilizia. A questo riguardo riteniamo sia fondamentale la funzione della stazione appaltante e siano necessarie maggiori semplificazione e trasparenza”. Davide Trombino (UIL e vicepresidente Cassa edile di Vercelli) spiega che “Le imprese in difficoltà stanno chiedendo di poter rateizzare i contributi, perché sono in difficoltà. Questo si riflette sui lavoratori. Occorre fare fronte comune fra istituzioni e parti sociali su un problema di grande rilevanza”. Walter Bossoni (CGIL Valsesia) ricorda come la situazione dei crediti incagliati impatti su una situazione generale di post pandemia da cui si stava faticosamente uscendo “Occorre guardare in prospettiva, con un piano di politica industriale che in Italia manca”. Alessandro Cofano (Direttore Agenzia delle Entrate) conferma la massima disponibilità “Auspichiamo un quadro chiaro e semplificato di modo da poter intervenire per quanto di competenza” e auspica una collaborazione con le parti sociali per evidenziare le situazioni più compromesse. Tre sono le linee di azione che Amleto Impaloni, in chiusura, indica: “La stretta sui crediti delle imprese riguarda sia le imprese che i privati; occorre perseguire le frodi ma sostenere le tante imprese in regola che i lavori li hanno eseguiti e ora sono sull’orlo del baratro, vegliare per la prossima attuazione del PNRR perché potrebbero non esserci le condizioni per attivare i cantieri, con imprese chiuse o con DURC non in regola e non per causa loro. Occorre fare gare di appalto con la maggiore semplificazione possibile”. Davide Trombino suggerisce la creazione di un tavolo prefettizio sull’attuazione del PNRR. In chiusura, il prefetto Lucio Parente ringrazia Agenzia delle Entrate, Associazioni di Categoria e Sindacati presenti per quanto esposto e per la sintonia nel segnalare la situazione in cui versa l’edilizia e il comparto Costruzioni in genere. L’idea di un tavolo locale sul PNRR era già nei progetti futuri. Nei prossimi giorni la Prefettura di Vercelli sentirà anche l’ABI, che non ha potuto partecipare all’incontro odierno.