“Il carcere di Vercelli – dichiara Filippo Blengino – è uno dei pochi istituti penitenziari non sovraffollati. Abbiamo trovato un personale molto attento all’attività di reinserimento sociale, ma c’è un problema di carenza di personale che non riesce a soddisfare le esigenze dei detenuti.
In questo, come in molti altri istituti, c’è un gravissimo problema di disagio psichico. Trenta persone a settimana vengono segnalate per rischio suicidario. Su 264 detenuti, 168 sono sottoposti a cure farmacologiche per disturbi psichiatrici, un numero esorbitante. Inoltre, stanno aumentando gli episodi di autolesionismo: abbiamo visto molte persone con tagli sulle braccia.
La struttura è vecchia e presenta delle infiltrazioni. In alcuni piani ci sono ancora docce comuni, il che, oltre a violare l’ordinamento penitenziario, crea disagio. Nelle sezioni in cui i detenuti sono rinchiusi sulla base della circolare Renoldi, si percepisce ovviamente più tensione.”